(ASCA) - Roma, 13 apr - ''Troppe incertezza ed una crisi infinita. Gli italiani sono stanchi di tutto questo e chiedono una svolta''. Lo sostiene Marco Venturi presidente Confesercenti nell'aprire i lavori della presidenza dell'Associazione nella quale ha reso noti i risultati del sesto sondaggio Confesercenti -Ispo. Si sta, insomma, prolungando in modo pericoloso un clima di sfiducia che fa male all'economia e al tessuto sociale del Paese. Secondo il sondaggio gli italiani si sentono intrappolati in un labirinto da cui e' difficile uscire tanto che, questo e' uno dei dati piu' eclatanti, se la prendono con tutti: Governo, opposizioni, imprese, sindacati, banche. Dai dati si comprende che l'accusa e' quella di fare poco e si chiedono piu' fatti. Secondo il sondaggio infatti da ottobre 2009 ad oggi la fiducia crolla ai minimi per tutti: nei confronti del governo scende dal 31% al 12%, nei riguardi dell'opposizione dal 12% al 6%. E, all'indomani del varo del federalismo fiscale, non puo' non far riflettere la marcata flessione dei consensi ottenuti dalle regioni e dagli enti locali (dal 26% al 14%). In flessione anche i sindacati (dal 15% all'11%), le banche (dal 9% al 7%) ed anche le Associazioni delle Pmi (dal 16% al 14%) che pure contengono piu' degli altri la perdita di consensi. Una sorta di sfiducia ''generalizzata'' che non puo' non far riflettere profondamente e che mette in primo piano la richiesta forte di fatti concreti in economia. E spunta un altro campanello d'allarme: proprio in un'area dinamica e vocata all'export come il Nord-est si segnalano sbandamenti non insignificanti: sale la preoccupazione per la situazione economica dell'Italia dall'86% di ottobre 2009 al 97% di questa ultima rilevazione. Dato significativo, in quanto la percentuale di preoccupazione resta invece elevatissima anche se invariata nel Nord ovest (92%) e sale di poco al Centro (dal 93% al 97%) e nel Sud ed isole (dal 93% al 97%). Ancora piu' evidente appare la crescita delle apprensioni nel Nord-est dai risultati che riguardano la situazione economica della regione: gli ''allarmati'' salgono dal 74% di ottobre 2009 all'86% di oggi, mentre il dato e' in discesa nel Nord-ovest (dal 79% al 77%), quasi statico nel Sud (dal 93% al 95%) ed anche in significativa salita al centro (dall'85% al 93%).
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